Pd, Walter Veltroni segretario Hanno votato più di 3 milioni
Sono oltre tre milioni i votanti alle primarie del Partito Democratico. È quanto emerge dalle prime proiezioni svolte sulla base dei 1.577 seggi campione. Il comitato organizzatore ha fatto sapere che gli elettori sono precisamente tra i 3,2 e i 3,4 milioni. Mentre procede lo spoglio delle schede, ci sono anche le prime proiezioni sul nuovo segretario: Veltroni al 74,6%, Bindi al 14,1%, Letta all'11,2%. Mario Adinolfi ha raccolto lo 0,1% di consensi, così come Piergiorgio Gawronski. Il margine di errore è sempre del 3%.
Veltroni al 75,63% a oltre metà dello scrutinio dei voti per le primarie del Pd. I seggi dove le operazioni di conteggio dei voti sono state ultimate sono 6076, pari al 54,23% del totale. Veltroni ha ottenuto 1.296.466 voti. Al secondo posto segue Rosy Bindi con il 14,04% e poi Enrico Letta con il 10,14%. A Mario Adinolfi va lo 0,13% dei consensi e a Piergiorgio Gawronsky lo 0,06%.
Oltre al segretario del Pd i più di 3 milioni e 300 mila elettori hanno anche eletto i 2400 componenti dell'assemblea costituente del partito, che verrà convocata il prossimo 27 ottobre dal presidente Romano Prodi.
La giornata è stata segnata da una vera e propria escalation: alle 17, l'affluenza era di «un milione e mezzo di votanti», alle 18.30 superava i due milioni. E le prime proiezioni della rilevazione Demos-Ipsos alle 19,10 (con copertura del campione del 95%), sono tra 2,4 e i 2,6 milioni i votanti alle primarie. I coordinatori: alle 20, 3 milioni di voti, oltre ogni previsione.
È certo rilassato Prodi che si dice disposto a collaborare con il nuovo leader del Pd, chiunque esso sia. Forse persino troppo visto che in mattinata ha sbagliato seggio. È andato dritto a votare dove era già stato due anni fa per le primarie dell'Unione che lo avevano incoronato leader con oltre 4 milioni e mezzo di elettori. Si è messo in fila in via Santo Stefano poi, dopo dieci minuti di coda si è accorto dell'errore: il suo seggio elettorale era stato trasferito in un'altra sede, in via Paglietta distante un paio di chilometri, perché nel suo quartiere di Santo Stefano i seggi sono passati da uno a tre. Un contrattempo, tutto lì.
I candidati
Walter Veltroni è stato il più scattante, alle sette del mattino è già stato in Campidoglio a celebrare un matrimonio. Mattiniero anche il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, che ha votato a Bari alle 9,45.
Rosy Bindi è arrivata intorno alle 16 al seggio elettorale allestito in un teatro del suo paese natale, Sinalunga, vicino Siena. Due soli euro il suo contributo perché aveva dimenticato a casa il portafoglio. Dopo aver chiesto un prestito ad un collaboratore, che le ha dato una moneta da due euro, ai giornalisti che le hanno chiesto se non fosse un po' poco, la Bindi ha risposto con una battuta: «Beh, in questa campagna elettorale il mio contributo al Pd l'ho dato». Naturalmente «la vittoria continua a essere l'aspirazione di tutti, dopo di che qualunque percentuale è per me un riconoscimento».
Enrico Letta, campione delle primarie dei giovani, è andato a votare con la mamma a San Giuliano Terme, paesino alle porte di Pisa dove risiede. Perplesso di trovarsi un seggio nell'antibagno di una caffetteria, ha dato venti euro - più due della madre - come contributo e si è messo a fare i conti: «Se arrivassimo a due milioni sarebbe una gioia per tutti». Per lui dichiara di aver votato anche il "giovane" senatore a vita Francesco Cossiga.
Si vota anche all'estero. Chiusi i seggi in Australia: hanno votato oltre 1600 persone. Si vota anche a Bruxelles e in tutto il Belgio. Una scatola per il pecorino trasformata in un'urna per votare nel seggio allestito in un bar, mentre in un altro, ospitato nella sede del club Juventus, a metà giornata avevano votato più di 500 persone. Nella capitale europea, dove come nelle altre località all'estero si può votare anche on-line, l'affluenza alle urne è stata consistente soprattutto al teatro Flagey, uno dei luoghi più frequentati della città. Qui già nel primo pomeriggio avevano votato circa 200 persone, un altro centinaio invece i votanti del comune di Laken, un quartiere con un gran numero di emigrati. Ad Anderlecht, al club Juventus, invece non c'è stata una grande affluenza, in mattinata però, raccontano, è andata a votare anche la mamma del calciatore Walter Baseggio. In tutto il Belgio sono stati allestiti circa una ventina di seggi, principalmente nelle sedi di circoli e associazioni di emigrati. Nella regione della Vallonia, di lingua francese, nei comuni a forte insediamento di emigrati italiani come Mons, Liegi e la Louviere a metà giornata avevano votato circa 800 persone. Buona l'affluenza al seggio anche a Genk, altra località storica dell'emigrazione, nelle Fiandre.
Alcune presunte irregoralità
Irregolarità a metà pomeriggio vengono segnalate solo nelle province di Messina e Cosenza. A Napoli i sostenitori di Letta parlano di seggi improvvisati allestiti all'interno di autovetture, schede fotocopiate, altre con diciture ingannevoli, minacce a candidati. Elementi che portano il candidato alla segreteria regionale del Pd sostenuto da Enrico Letta, il preside della facoltà di Lettere, Eugenio Mazzarella, a sostenere che «le primarie a Napoli e provincia si svolgono in un contesto di gravi irregolarita». Secondo quanto riferisce Mazzarella, «nel corso della notte è stato necessario stampare decine di migliaia di schede perché quelle disponibili contenevano sotto la dicitura "I democratici per Letta" la scritta "Veltroni segretario"». «L'eliminazione delle schede irregolari non è completamente avvenuta», conclude Mazzarella.
Anche An vota alle primarie
Tra i tanti cittadini che in queste ore stanno partecipando alle primarie c'è anche qualcuno che vota An. Luca Malcotti, consigliere comunale di An, ha votato nel seggio di Marino, in provincia di Roma, per una lista a sostegno di Veltroni. A testimoniarlo, ci tiene a far sapere l'esponente di Alleanza Nazionale, la ricevuta numero 224: «Ho vinto la mia istintiva ripugnanza e ho votato per Walter Veltroni- confessa Malcotti- nella speranza che, eletto segretario del partito democratico, si dimetta da sindaco di Roma. È stata dura- ammette ancora- ma l'ho fatto per il bene della città. Sicuramente è pesato sia il voto, sia l'euro, ma se Veltroni si dimetterà da sindaco saranno soldi spesi bene». Anche a Vibo Valentia, secondo il segretario regionale dei Giovani Dl, al voto è andato un militante di An.