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MATINO

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2007 11:25
22/10/2007 17:24
 
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Città: MATINO
Età: 41
Sesso: Maschile
Matino è un comune di 13.350 abitanti della provincia di Lecce.

Alcuni autori (Giuseppe Schivani, Padre Tommaso Leopizzi), fanno risalire l'origine della cittadina alla distruzione di Alezio e Bavota (Parabita) da parte dei Saraceni, avvenuta nei secoli IX e X dell’era cristiana e ad un relativo insediamento dei profughi nella zona della Matino odierna. Altri autori ritengono invece più probabile una fondazione della Matino moderna da parte di profughi provenienti dalla Matino antica, centro situato sulle coste del Gargano denominato Apeneste in periodo greco e poi Matino in periodo romano, in seguito alla distruzione di questo centro avvenuta intorno al 970 d.c. non si sa bene se per un terremoto-maremoto (parte delle rovine dell'antica Matino sono ad oggi sommerse dall'Adriatico) oppure dalla serie di incursioni saracene che devastarono il territorio matinese intorno a quegli anni. In ogni caso la circostanza che la data di distruzione della Matino antica e quella della fondazione della Matino nuova coincidano rappresenta, insieme all'analisi linguistica del toponimo, se non una prova, un indizio di sicura rilevanza circa le origini del paese. Si hanno documenti attestanti l'esistenza di Matino nuova a partire dall' XI sec. dell'era moderna. Il territorio matinese venne infeudato da Tancredi d'Altavilla a favore dei De Personé, casata di origini francesi, passò successivamente agli Antoglietta, ai Maremonte ed infine ai Marchesi del Tufo in epoca napoleonica. Nel territorio matinese sono stati trovati reperti risalenti ad eta' preistorica (localita' grotta S. Ermete) testimonianti l'esistenza di insediamenti umani risalenti al neolitico. Nessuna traccia di presenze umane da tale periodo fino al 950-1000 d.c., epoca a cui risale l'insediamento basiliano in localita' S. Eleuterio di cui sono ancora visibili alcuni resti fra i quali parte della cappella ipogea. Di notevole interesse urbanistico è il centro storico medioevale rimasto, nel complesso del suo tessuto, praticamente intatto. Alcuni palazzotti cinquecenteschi di buona fattura testimoniano una certa vivacita' della cittadina nel periodo. La gran parte degli edifici di interesse architettonico risalgono pero'al periodo Borbone, momento di sviluppo notevole sia per Matino che per tutto il Meridione. L’edificio più significativo è la Chiesa del Crocifisso eretta nel Settecento, che ospita vari dipinti barocchi, tra i quali una tela seicentesca raffigurante San Pietro, che si ritiene della scuola del Ribera. Notevole è altresì la Chiesa tardo-barocca della Pietà alla cui facciata è addossato un grande areo che un tempo costituiva l’ingresso alla città dalla parte sud. Di una certa rilevanza è anche il palazzo dei marchesi del Tufo, eretto nel XIV secolo quale rocca di difesa e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli fino all'attuale aspetto che risale al primo scorcio del XVIII secolo, con l'apertura sulla facciata di una grande trifora e la risistemazione della piazza antistante, oggi Piazza S. Giorgio, secondo criteri urbanistici di notevole pregio. Imponente la Chiesa Matrice, intitolata anch'essa a S. Giorgio Martire, di pianta tipicamente a croce latina fu costruita nella seconda meta' del '700 su una preesistente chiesa che è rappresentata dal braccio minore dell'attuale fabbrica. Ancora da segnalarsi la seicentesca Chiesa del Carmine e la Chiesa Del Rosario, una volta cappella del convento domenicano ormai quasi invisibile in quanto molti dei locali appartenenti al convento stesso sono stati occupati dagli uffici del comune in epoca oderna e sono stati visibilmente modificati fino a farne scomparire le caratteristiche architettoniche. Al proposito è stato pubblicato nel 2006 un pregevole studio a cura dello studioso e monaco francescano Padre Tommaso Leopizzi. Leggenda vuole che nel territorio di Matino sia stato seppellito il grande politico-filosofo Archita da Taranto, perito in un naufragio. L'episodio e', ovviamente, da riferirsi al territorio della Matino antica.

Che il toponimo Matino derivi dalla radice linguistica osca "Mat/Met" che significa "terreno coltivato" o "terreno fertile" è una tesi poco sostenibile in quanto l'osco,una lingua diffusa dalla Toscana fino all'Abruzzo, non penetro' mai nella Puglia meridionale. Difatti tutti i toponimi salentini hanno origini messapiche (Ugento, Alezio, Otranto), greche (Gallipoli, Galatone) o latine (Casarano, Taviano), mai osche. Matino sarebbe un'eccezione alquanto strana. Denominare un paese con un nome di origine osca intorno all'anno mille, quando cioe' i dialetti oschi sono scomparsi da dieci secoli, sembra un'ipotesi insostenibile. Questa constatazione avvalorerebbe la tesi del Coppola circa le origini in quanto il toponimo si spiegherebbe solo con una derivazione dal nome "Matini" o "Matinates ex gargani" come li cita Plinio. Esso era un piccolo popolo di stirpe dauno-japigia proveniente probabilmente dalle zone del Mar Nero e stanziatosi nella Puglia settentrionale intorno al 1000 a.c. in seguito alla grande migrazione verso le coste adriatiche proveniente dalle coste illiriche di quel periodo. Questa tribu' fondo' l'antica Matino che divenne un centro di marinaro di notevole importanza fino al periodo tardo romano e di cui si hanno notizie certe fino al 970, probabile anno della sua distruzione. . Anche l'ipotesi di un'origine del toponimo dalla storpiatura della parola mattino è abbastanza debole e priva di fondamento dal punto di vista dell'analisi linguistico-semantica.
05/11/2007 11:25
 
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