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Cellule staminali autologhe costringono l’organismo a produrre correttamente la distrofina

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2007 10:25
18/12/2007 10:25
 
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Nuove, concrete speranze da una ricerca pubblicata su “Cell Stem Cell”

Cellule staminali autologhe, opportunamente trattate,

costringono’ l’organismo a produrre correttamente la distrofina,

la cui assenza è causa della Distrofia di Duchènne


L’importante contributo viene dalla ricerca condotta dall'Unità di Neurologia della Fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli e Regina Elena di Milano e Centro Dino Ferrari dell’Università degli Studi di Milano, diretti dal professor Nereo Bresolin, in collaborazione con Centri di ricerca internazionali. Lo scorso anno, la stessa équipe aveva dimostrato che il trapianto autologo di cellule staminali per curare la distrofia di Duchènne si può fare in sicurezza, sapendo che non crea problemi all'organismo dei giovani pazienti ma, anzi, che può determinare un ambiente favorevole alla rigenerazione muscolare


Milano, 12 Dicembre 2007 - La Distrofia muscolare di Duchènne è una malattia genetica caratterizzata da una degenerazione progressiva della muscolatura scheletrica e cardiaca che porta alla morte, prevalentemente durante l’adolescenza, dei soggetti affetti. Il difetto genetico, alla base di questa terribile malattia, impedisce la corretta produzione di una proteina denominata distrofina, che svolge un ruolo fondamentale nel mantenere integra e funzionante la struttura muscolare. Nonostante i numerosi approcci terapeutici intrapresi nel corso degli anni, la distrofia muscolare di Duchenne è rimasta, fino ad oggi, una patologia priva di cure efficaci e risolutive.

In questi anni – sostiene il dott. Yvan Torrente, dell'Unità di Neurologia della Fondazione IRCCS Policlinico-Mangiagalli – Centro Dino Ferrari dell’Università di Milano - abbiamo focalizzato l’attenzione sulle potenzialità rigenerative di una popolazione di cellule staminali presenti nel sangue e nei muscoli umani, dimostrando le capacità di rigenerazione muscolare di queste particolari cellule staminali umane adulte, in modelli animali di distrofia muscolare. Abbiamo cercato di ricreare una corretta lettura del gene della distrofina nelle cellule staminali isolate di pazienti distrofici mediante una metodica denominata “exon-skipping”. Questa metodica, che può essere applicata al 65% dei pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchènne, è in grado di “mascherare” in modo specifico le zone di DNA colpite dal difetto genico alla base della malattia: in tal modo, i ribosomi, ‘controller’ preposti alla lettura genica, permettono di attivare il processo di sintesi della distrofina. In pratica, la macchina di lettura dell’informazione genica è ‘forzata’ a eseguire una ‘lettura alternativa’ che salta (skip) la porzione di gene mutato, permettendo la produzione della proteina distrofina funzionale. L’approccio dell’exon-skipping è stato sviluppato da diversi gruppi di ricerca internazionali e in particolare dal gruppo di Luis Garcia del Genethon di Parigi con il quale collaboriamo”.

Tale approccio è stato messo a punto con successo dal gruppo di studio di Milano nelle cellule staminali di pazienti distrofici. Successivamente, le cellule staminali distrofiche ingegnerizzate per la produzione della distrofina sono state iniettate nella circolazione arteriosa di topi affetti da Distrofia, si sono diffuse e hanno attivato la sintesi di distrofina funzionale in una vasta area muscolare, con un importante recupero di forza.

L’utilizzo dell’exon skipping come fattore correttivo del DNA della distrofina porterebbe alla correzione genica di cellule staminali umane malate che, una volta reintrodotte nell’organismo donatore, possono sopravvivere ed essere funzionali partecipando attivamente alla rigenerazione del tessuto muscolare distrofico. Questi dati devono considerarsi una importante tappa nella lotta contro la malattia e richiedono, quindi, ulteriori conferme, ma rappresentano, fin d’ora, un notevole punto di partenza per sperimentazioni cliniche volte a curare la Distrofia di Duchènne.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena

Alessandra Chiarello – Ivo Tarantino Tel. 02 5503 8408 – 347 4856366

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