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SCOMPARSO ENZO BIAGI

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2007 10:03
07/11/2007 10:03
 
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Enzo Biagi se n'è andato. Come una foglia d'autunno - per usare una delle ultime immagini che il popolare giornalista e scrittore era ancora riuscito a dare di  se stesso - si è  staccato dall'albero della vita, spazzato dal vento forte di una malattia inesorabile. Biagi è morto alla clinica Capitanio, a 87 anni, attorniato dai suoi familiari, che lo hanno assistito in questi ultimi, drammatici dieci giorni. Biagi è stato lucido fino alla fine, come hanno testimoniato i colleghi e gli amici che, in quest'ultima settimana, sono andati a trovarlo. Ha lottato "come un leone", non ha subito passivamente l'aggressione della malattia anche se forse era il primo a rendersi conto che la fine era imminente. "Il solito Biagi che tutti conosciamo" è stato il commento di chi era andato a visitarlo. Ma che la battaglia fosse persa lo avevano sostanzialmente ammesso le stesse figlie, Bice e Carla, che in questi giorni non hanno mai rifiutato il contatto con la stampa, un mondo nel quale la famiglia Biagi ha una tradizione ben radicata. "La situazione è precipitata" era stato il primo annuncio e poi, con il passare delle ore e dei giorni "è sempre lucido, determinato, sereno", "c'è stato un lieve miglioramento ma la prognosi resta riservata", "è molto affaticato": frasi, pronunciate in tempi diversi, più eloquenti di qualsiasi bollettino medico sugli alti e bassi. Non restava che attendere, anche perché il pessimismo dei medici non lasciava spazio alla possibilità di una ripresa. Eppure Biagi già altre volte era riuscito a superare serie crisi. In una intervista del 2004, all'epoca del suo allontanamento dalla Rai, parlando dei suoi problemi, ricordava di aver fatto "due pneumotoraci" e di aver impiantati "sei by-pass" anche se su di lui avevano pesato, più di quelli, la morte della moglie Lucia, nel febbraio 2002, e della figlia Anna, a soli 47 anni, nel maggio dell'anno successivo. Ma la sua forte fibra aveva resistito a tutto. Proprio per questo, quando si era diffusa la voce del ricovero in clinica di Biagi, dieci giorni fa, sembrava potesse trattarsi di uno dei tanti controlli ai quali periodicamente veniva sottoposto. In realtà era qualcosa di più: la situazione stava degenerando. Era inevitabilmente questione di giorni e, stamani, è sopravvenuto il decesso. "Si è addormentato sereno" è stata l'immagine di quel momento data dalla figlia Bice. (Ansa, 6 novembre 2007)

Biagi: il giornalista bolognese
"Nel '52, con moglie e due figlie, andammo a Milano, ad 'Epoca'. Mi sembrava di morire a lasciare Bologna, piangevamo tutti come matti". Enzo Biagi, bolognese di Pianaccio, piccolo borgo di Lizzano in Belvedere arrampicato sull'Appennino con appena una trentina di abitanti, figlio di un magazziniere allo zuccherificio e di una casalinga che per arrotondare le entrate di famiglia faceva anche la camiciaia, aveva percorso nella sua città le prime tappe di una lunga vita professionale, cominciando al 'Resto del Carlino' a 17 anni, con personaggi come Sandro Bolchi e Lamberto Sechi. Ancora ragazzo aveva fondato un settimanale, 'Cronache', ricco di curiosità e antesignano dei futuri rotocalchi, e aveva lavorato per la prima 'Radio Bologna', quando sotto le Due Torri c'erano ancora gli  Alleati. Poi il grande salto a Milano, ma soprattutto dietro tutti i grandi fatti di cronaca del dopoguerra. Aveva però mantenuto le montagne bolognesi come suo 'buen retiro', dove tornava d'estate per passare le vacanze assieme ai parenti e agli amici di sempre. A Bologna era tornato per motivi professionali anche agli inizi degli anni '70, per dirigere - per circa un anno - il 'Carlino'. "Gli è sempre piaciuto tornare tra di noi per rimettere insieme i tempi andati", ricordava il cugino, Benito, ma anche nella quiete e nella frescura estiva di Pianaccio Biagi non smetteva mai di lavorare: "Se non scrivo non mi diverto", confidava. Nove anni fa il Centro Parco del Corno alle Scale ospitò una  mostra - 'Testimone del tempo. Enzo Biagi: il mestiere del giornalismo', riproposta alcuni mesi dopo anche all'Archiginnasio di Bologna - realizzata dall'Istituto per i beni culturali e articolata in due sezioni: una, 'Il ragazzo di Pianaccio', composta da una serie di foto messe a disposizione dallo stesso Biagi; l'altra, 'Incontri e ricordi', documentava gli incontri con personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo che il giornalista e scrittore aveva conosciuto in sessant'anni di carriera. Un omaggio che prevedeva anche l'esposizione dei suoi libri più famosi, accanto a testi e documenti degli inizi della sua carriera. Da Pianaccio sono partite negli anni anche telefonate di auguri tra Enzo Biagi e Romano Prodi, amici di vecchia data che festeggiavano il compleanno lo stesso giorno, il 9 agosto. Due anni fa, poi, i compaesani avevano festeggiato i suoi 85 anni offrendogli un concerto nella piccola chiesa della frazione, con l'organo appena restaurato. La stessa chiesetta dove nel febbraio 2002 il cardinale Ersilio Tonini aveva celebrato i funerali di sua moglie, Lucia Ghetti, morta a 81 anni. Era nata a Lugo di Ravenna e 67 anni fa aveva conosciuto Biagi, diventato suo marito proprio a Pianaccio il 18 dicembre '43. Un altro grave lutto familiare aveva colpito il giornalista appena un anno dopo: il 28 maggio 2003 era morta nella sua casa di Lavagna, nel levante ligure, la figlia minore Anna. Aveva 47 anni e fu colpita da un ictus. Anche lei, da allora, riposa a Pianaccio. (Ansa, 6 novembre 2007)

By Striscia La Notizia

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